Cuzco o Cusco è considerato l’ombelico del mondo secondo la visione andina, del Perù.

Cusco deriva dal Quechua Qosqo che significa appunto “ombelico” anche dal punto di vista energetico.

Il Cristo Blanco di Cusco

 

Sicuramente l’antica cittadina era il centro spirituale, politico e logistico dell’Impero Inca e pre-incaica.

Al viaggiatore che ha nel cuore o in programma un viaggio in Perù mi sento di suggerire di cominciare proprio da Cusco, saltando a piè pari Lima.

«Ma come non ci faresti passare almeno due giorni nella capitale?» Questo potrebbe essere il pensiero comune, però a meno che non vogliate rischiare di essere derubati, o abbiate un motivo ben preciso per fermarvi nella città più grande, inquinata e affollata del Perù, a mio avviso se ne può fare a meno. Non voglio esagerare e scendere nel dettaglio, però una città come Lima con tutti i posti meravigliosi che ci sono in uno dei paesi con centinaia di siti scari e antichi al mondo, forse, ma dico forse la lascerei come ultima opzione se proprio non mi restasse nulla da fare.

Detto questo, consiglio di cominciare la visita a Cuzco partendo dal basso, dal quartiere più popolare, quello di San Pedro. Anche se dal basso si fa per dire visto che la cittadina si trova in una conca a più di 3500 metri di altitudine. Quando dico dal basso significa che a parte essere la zona più bassa della valle, insieme al resto del centro storico, sicuramente rappresenta le fondamenta culturali del popolo cusqueño. È proprio uno dei quartieri più autentici e frequentati dai locali, anche turisti e viaggiatori non mancano. Mi sento di consigliare San Pedro, perché nonostante sia molto affollato è proprio quel tipo di esperienza che ti proietta nella cultura locale. Noi abbiamo iniziato il nostro lungo viaggio in Perù proprio da qui. Il centro nevralgico del quartiere dall’omonimo nome, San Pedro, si trova a dieci minuti dalla piazza centrale di Cusco, di cui vi parlerò tra un attimo.

Abbiamo scelto di sostare le prime due notti proprio in Calle San Pedro, all’Hacienda San Pedro, una guest house in stile coloniale, dove Giovanna si è presa cura di noi. Le colazioni abbondanti e preparate con amore ci hanno dato la carica per iniziare il nostro viaggio. Il mate di coca, o tè di coca, ci ha credo aiutato a non avvertire gli effetti dell’altitudine. Parlerò di questa pianta approfonditamente in un articolo e in varie occasioni in questo viaggio. La considero una pianta sacra e addirittura curativa. Purtroppo per ignoranza e mancanza di competenze specifiche in molti paesi al mondo è considerata una droga, perché da essa si ricava con un processo chimico una delle droghe più famose al mondo. Posso assicurare che in realtà allo stato puro, l’assunzione in tisana o foglie, ha un effetto per me inferiore alla caffeina, però con grandi vantaggi come quella di ossigenare il sangue, e appunto non fare sentire quello che viene definito “mal di montagna”. Tant’è vero che le popolazioni locali la consumano da millenni, senza nessuna dipendenza, se non quella di un rito sociale e anche rituale. Ma di questo prometto che ne parlerà ampiamente in seguito.

Calle San Pedro

 

Tornando alla colazione, con succo di papaia fatto al momento, frutta fresca, pane e burro artigianale, con marmellata di fragola fatta in casa, ci ha fatto sentire un  po’ a casa in effetti. Anche un buon caffè ha completato quello che per noi è più un brunch, dato che Grace e io pratichiamo il digiuno intermittente, e prima di una certa ora della giornata non introduciamo cibo solido.

Ad ogni modo Cusco è davvero bella, e forse non basterà un articolo per raccontarla, però cominciando dal centro storico oltre il Mercado de San Pedro, merita una visita la Cattedrale in Plaza de Armas, non tanto per la chiesa, che a qualcuno potrà interessare e a qualcun altro meno, ma per il fatto che sorge sopra quello che era uno dei luoghi sacri dell’Impero Inka. Quindi mi riferisco alle energie sottili che alcuni di noi riescono a percepire. Non aggiungo altro in merito, tanto chi parla questa lingua capirà, per il resto mi sento di consigliare il quartiere di San Blas, davvero caratteristico con i suoi locali e gli artigiani per strada. Rappresenta in piccolo il Perù, sulle mura antiche incaiche gli spagnoli hanno costruito case bianche in stile coloniale. Questo mix ha un certo fascino, bisogna dire che gli spagnoli hanno cercato di cancellare una delle culture più splendenti dell’epoca, anche se l’impero d’oro era a quanto pare già in decadenza per via di conflitti interni, di una perdita di valori e di disconnessione dalla Sorgente Divina.

Cusco

Cusco

 

Quindi Cuzco ci ha fatto innamorare di lei attraverso i colori, l’artigianato, i locali e i mercati fatti di spezie, frutti esotici, caffè, cacao, e tutti i super food che tanto amiamo e che racconterò anche qui in Soul Food – Cibo per l’Anima.  Però le attrattive più speciali dell’Ombelico del Mondo credo che siano i siti antichi sacri che ora sono considerati archeologici, ma che sono molto di più. Qorikancha, Sacsayhuaman, Q’Enko, ecc… meritano sicuramente di essere visitati, soprattutto ascoltati e integrati dal punto di visto energetico.

Mercato San Pedro

San Pedro

Winki a San Blas

Arte Andina

Travel Couple

 

Ne riparleremo sicuramente e saranno senza ombra di dubbio in alcuni capitoli del nuovo libro ambientato sulle Ande.

Q’Enko – Cusco

Ah, ultimo ma non ultimo vogliamo parlare del cibo? Vi lascio con un po’ di acquolina in bocca sussurrandovi un nome New Garden. A breve arriverà un articolo su uno dei nostri ristoranti preferiti di Cusco. Hasta la vista!

New Garden – Cusco

 

Hasta la vista da Grace & Winki