Didjin’Oz Fest 2014: un festival unico e autentico

Uno degli ospiti del Didjin'Oz Fest 2014 - Unico nel suo genere - Lapaine Dubravko

Uno degli ospiti del Didjin’Oz Fest 2014 – Un alieno nel suo genere – Lapaine Dubravko

 

Ancora una volta l’unicità del Festival Internazionale del Didjeridoo di Forlimpopoli non si smentisce. Felice ed onorato di essere stato invitato anche quest’anno mi sono gustato tutti i concerti e ho partecipato alle serate intrattenendo il pubblico prima e tra un concerto e l’altro.

Vorrei ricordare che il DidjinOz Fest è davvero l’evento più importante d’Australia che si svolge in Italia, ed è dedicato in primis allo strumento tradizionale aborigeno il didjeridoo (o più propriamente yidaki). Oltre alla musica dove gli artisti che si esibiscono suonano il didjeridoo e non solo, gli altri ingredienti della manifestazione sono: arte, libri, fotografia, cinema e artigianato tutto all’insegna dell’Australia.

Anche quest’anno ero ospite dell’evento in veste di esperto d’Australia, e ho raccontato nelle varie serate le mie esperienze di viaggio, dedicando maggiore attenzione al secondo libro che ho scritto – La Baia della Luna – giusto perchè tra qualche settimana uscirà la 4^ edizione con il mio nuovo editore Miraggi. Ovvio che non rinnego gli altri due libri (Australia: quando un sogno diventa realtà e No Destination), ma mi sembrava doveroso festeggiare la nuova uscita del La Baia della Luna dato che negli ultimi anni a parte sul mio sito era davvero difficile da reperire. Invece lo si può già ordinare sui miei siti www.winki.it o www.ilibridiwinki.it, e dal primo settembre sarà nuovamente disponibile nelle librerie di tutta Italia.

Tornando al Festival, a luglio come da tradizione, quest’anno alla sua 12esima edizione è cresciuto ancora proponendo due serate davvero niente male: mercoledì 9 al Magazzino Parallelo a Cesena con i Macabrù, e il 10 al Circolo Velico Sail & Fun di Milano Marittima dove oltre ad esibirsi i Tam Tam Flute c’è stata una giornata vera e propria dedicata all’Australia con i miei libri, Cathay Pacific, Surfcamp.it, GoStudy Australia, Italian Dreamtime e Turismo Australia.

Nelle giornate di venerdi 11 e sabato dodici prima dei concerti sono state organizzate due tavole rotonde che hanno visto coinvolti vari personaggi (tra cui il sottoscritto 🙂 ) invitati a parlare d’Austalia davanti agli operatori del settore, soprattutto agenti di viaggio. L’idea dell’iniziativa era di raccontare l’Austalia attraverso le emozioni, uscendo dagli schemi di workshop tecnici. Quindi Aristide Maina di Cathay Pacific, nel ruolo di direttore d’orchestra dell’incontro, ha fatto da fulcro attorno al quale nei due giorni abbiamo raccontato l’Australia sotto vari punti di vista. Roberto Chiesa di Go Australia nel suo ruolo di bushman è stato grandioso e divertente come sempre nei suoi racconti di trent’anni di viaggi Down Under. Lisa Bigoni che rapprensenta lo stato del Northern Territory ci ha raccontato e fatto viaggiare tra i parchi nazionali, la terra rossa e i monti sacri della regione. Lavinia Rossi ha rappresentato Turismo Australia; Jacopo e Andrea di GoStudy Australia hanno raccontato di come sia facile per i giovani andare a studiare e lavorare là; Emiliano di Italian Dreamtime ci ha raccontato le esperienze degli italiani in Australia attraverso le immagini dei video realizzati da loro ed è stata proiettata la 3^ puntata del progetto che dedicata indovinate a chi? Un certo Winki 🙂 ed è così che ho concluso le due tavole rotonde raccontando le emozioni e le ragioni che mi legano all’Australia.

Australia workshop

Australia workshop

 

Il vivo del Festival è cominciato venerdì 11 sera dove ancora una volta ho avuto l’onore di aprire la serata in compagnia di uno dei miei angeli custodi, Marta Palitto (www.martapalittonp.it), che mi ha accompagnato in una passaggetta di parole australiane in veste d’intervistatrice per il sito www.primediecipagine.it.

Poi la musica che è diffcile raccontare a parole è arrivata con Augustina Mosca dall’Argentina, la prima artista donna ad aver partecipato al festival in veste di suonatrice di didjeridoo da quando il Didjin’Oz esiste (altre donne hanno suonato, cantato o ballato in questa o nelle passate edizioni ma mai nessuna prima di lei si è esibita con lo strumento aborigeno).

Augustina Mosca

Augustina Mosca – Argentina

 

Mack Yidhaki dal Cile ha proseguito la serata con i suoi ritimi prorompenti e poi è arrivato il momento clou della serata con gli Oka. Grandiosi! Li avevo già visti anni fa a Margaret River in Western Australia, e ascolto la loro musica da allora, ma vederli nuovamente dal vivo nella cornice magica e suggestiva della Rocca di Forlimpopoli è stato davvero qualcosa di unico. Il pubblico si è scatenato al loro ritmo e abbiamo ballato tutti insieme davanti al palco mentre loro ci guidavano nelle sonorità quasi mistiche che riescono a riprodurre, che serata ragazzi!

Mack Yidahki (Cile)

Mack Yidahki – Cile

 

OKA - Australia

OKA – Australia

OKA - Australia

OKA – Australia

 

Il sabato la pioggia, a mio avviso per niente naturale (ho osservato intensa attività di scie chimiche nei giorni da cui sono arrivato in Romagna confermato dalla gente del posto), credeva di farci un dispetto 🙂 e nonostante io ami l’ambientazione della corte della Rocca di Forlimpopoli Fiorino e i tecnici del evento hanno deciso saggiamente di spostare i concerti al riparo nel meraviglioso Teatro Verdi che fa sempre parte della Rocca. Restando sempre nello stesso affascinante contesto il Festival è proseguito di fronte alla platea e la galleria del teatro. Questa volta in compagnia di Isabella Pesarini, autrice dei libri “Lady Noire” e “Viaggio nei sogni metropolitani”, abbiamo ripercorso una parte dei miei racconti sempre soffermandoci sulla Baia della Luna, prima dell’inizio dei concerti e tra una band e l’altra. Isabella, che ha pubblicato di recente sul blog: hotmag.me/peregrinando/tag/isabella-pesarini.com una delle più belle interviste che mi siano state fatte durante la carriera di scrittore-viaggiatore, ha guidato la nostra chiacchierata davanti al pubblico focalizzandosi sugli elementi che ci accomunano entrambi: la salvaguardia della natura e l’aspetto in parte mistico che a quanto pare trapela in alcuni tratti tra le righe di ciò che scrivo.

Gli Orange Project, unico gruppo italiano ospite del Festival, hanno aperto la serata musicale che il teatro era già pieno. Niente male la band Italiana…!

Orange Project - Italia

Orange Project – Italia

 

Winki intervistato da Isabella Pesarini

Winki intervistato da Isabella Pesarini

 

Poi io ed Isabella abbiamo continuato a parlare di viaggi, natura e Australia fino a quando era pronto sul palco uno dei miei artisti preferiti del Festival di questi anni. La sua tecnica potente, bilanciata e unica, è in grado di trasportarti in viaggi astrali verso altre dimensioni… ed è con immenso piacere che presento a chi non lo conosce un fratello d’anima: Dubravko Lapaine!!

Lapaine Dubravko - Croazia

Lapaine Dubravko – Croazia

Lapaine Dubravko

 

La serata non posso dire che si sia conclusa con l’esibizione dei Wild Marmalade, perchè con loro sono cominciate le danze vere e proprie seguendo l’esperienza mistica con Dubravko.

Il teatro si è scatenato, dopo essere stato chiuso per il tutto esaurito, con la musica di Si (pronucia “sai”) e Ben che facevano ballare anche le poltroncine. Devo ammettere che Simon, considerato uno dei migliori suonatori di didjridoo bianchi d’Australia, ha scelto davvero bene il nuovo batterista perchè anche lui da solo è già uno spettacolo, insieme l’energia che usciva dalle casse ha fatto si che il Festival si concludesse nel migliore dei modi, con una grade festa tra pubblico e artisti… wow wow wow!

Wild Marmalade - Australia

Wild Marmalade – Australia

 

Si dei Wild Malmalade

Si dei Wild Malmalade

 

Ben dei Wild Malmalade

Ben dei Wild Malmalade

 

Da sinistra:

Da sinistra: Winki, Luciano, Fiorino, Roberto, Alberto, Jacopo, Emiliano, Lavinia, Lisa e Aristide

 

 

 

Un grazie di cuore a Fiorino Fiorini per avermi invitato,

a tutti i volontari che hanno resto anche quest’anno il festival possibile,

ad Aristide Maina e Alberto Bartozzi di Cathay Pacific,

a Roberto Chiesa di GoAustralia,

ad Jacopo, Andrea e Andrea di GoStudy Australia,

a Luciano Cardone di Surfcamp.it,

a Emiliano e Denis di Italian Dreamtime per la realizzazione della puntata su un certo Winki,

a Lisa Bigoni di Northern Territory Australia,

a Lavinia Rossi e Matteo Prato di Tourism Australia…

e un grazie speciale ad Alice Poli per le magnifiche foto presenti nell’articolo: www.photoalice.com