Ecco a voi il primo di una serie di articoli che pubblicherò ogni qual volta che mi capiterà di passare almeno ventiquattro ore in una delle più affascinanti città del mondo.Ricordandovi che non sono un tipo da città, ma che adoro la natura in qualsiasi sua forma, non posso negare che alcuni luoghi creati dall’uomo hanno il loro fascino e nascondono di volta in volta sorprese inaspettate. Sì lo so che lo sorprese sono sempre inaspettate ma non vorrete mica che rinunci al mio senso dell’umorismo da viaggiatore proprio ora?
Chi mi segue oramai lo sa che non pianifico mai un viaggio in anticipo perchè “alcune delle cose uniche di un viaggio le scopri solo vivendolo e a volte (spesso direi) ti costringono a deviare…”. Stavolta ho dovuto fare una piccola eccezione, non è che abbia programmato un granchè, ma diciamo ho fatto un minino di ricerche per capire se potevo andare a caccia di onde spingendomi verso il mare o dedicarmi altro. Per vari motivi tra i quali ho deciso di non portarmi la tavola (che dovrei ritirare all’arrivo a Sydney) ho deciso di dedicarmi ad altro.
Tre cose in cima alla lista:
- sfatare il mito degli acquisti per attrezzatura elettronica a buon mercato;
- visitare qualche tempio;
- possibilmente immengermi per qualche ora nella natura.
Il mio compagno di viaggio Nicola preso dall’eccitazione di una avventura dopo circa quattro anni dalla sua ultima esperienza all’estero è pronto a seguirmi ovunque decida di andare purchè assimilare del nuovo… Lui ha bisogno di aria fresca, non è che Honk Kong sia l’ideale per trovarla ma almeno l’aria fresca per la mente è lì ìin attesa ad ogni nuovo viaggio.

Così scopriamo che grazie al programma Marco Polo Silver della Cathay Pacific possiamo imbarcare i bagagli per Sydney direttamente senza dovere preoccuparci di doverceli portare dietro o cercare un deposito. Fatto il check-in andiamo a prendere il trenino metropolitano che ci porterà in una trentina di minuti in centro. Proprio nella zona in cui ci hanno consigliato di andare per comprare la macchina fotografica che sto cercando.
Ancora una volta l’Universo mi sorride e ha voluto grazie a una serie di coincidenze, che tramite Lorena di Capoterra (CA), incontrata qualche settimana prima della partenza grazie alla sua ricerca de La Baia della Luna (il mio secondo libro per chi non lo sapesse, mi trovo ora in contatto con Lorraine che è la moglie del nientepopòdimeno Direttore dell’aeroporto di Hong Kong. Non che i titoli siano importanti per me, ma capisco subito dalla sua disponibilità con cui mi ha risposto ai messaggi prima della partenza e anche da quando siamo atterrati che è già una persona speciale. Con lei siamo rimasti che anche se Hong Kong è una città molto busy e lei anche ci accompagnerà per qualche ora in giro. Fantastico! Quando si ha poco tempo a disposizione (cosa che di solito non mi manca mai) una guida locale fa davvero la differenza.
MongKok è la nostra destinazione per i nostri acquisti elettronici io sto cercando una compatta digitila con un ottimo zoom per fare anche foto da lontano agli animali e alle onde, e Nicola cerca un’obiettivo 300 per la sua nuova macchina foto. Non metterò il brand dell’apparecchiatura anche se la sua e la mia (se la trovo) per non fare pubblicità gratuita. Tornando a noi, dopo essere arrivati a destinazione scopriamo che gli acquisti da queste parti cominciano un po’ tardi, tipo alle undici, ma sentita una cosa del genere. Si sa: posto che vai usanza che trovi. Diciamo che alcuni negozi sono già aperti ma quello che ci è stato segnalato da Lorraine dopo consulto con suo amico esperto è una specie di centro commerciale datato con solo negozi di macchine fotografiche. Ora non vorrei prendere un pacco, come spesso hai la sensazione possa accadere da queste parti, ma la fonte è attendibile, si tratta solo di capire bene il cambio se verificare se si tratta davvero di fare un affare. In ogni caso ho bisogno di una nuova macchina fotografica perchè ho lasciato la mia oramai stanca a casa.
Sono fortunato al secondo negozio trovo già il modello che sto cercando. Il prezzo è buono. Il venditore simpatico. Provo a trattare sul prezzo dopo aver provato la macchina, e lui mi fa capire che qui i prezzi sono già bassi per poter contrattare. Non ci credo ma prendo nota.
Andiamo a curiosare nella palazzina dove ci sono ancora decine e decine di negozietti chiusi e Nicola trova dopo aver curiosato qua e là un ottimo zoom di marca a un ottimo prezzo.
Decidiamo di andare a fare un giro per il quartiere e mangiare qualcosa di locale visto che anche se sono quasi le undici siamo svegli dalle cinque e siamo atterrati verso le sei e mezza.
Troviamo dietro l’angolo un mercatino locale, con le classiche cose da turisti: t-shirt, scarpe, borse, agende, portachiavi, ombrelli colorati e tutto il resto che un turista perfetto non può farsi mancare. No grazie, questo genere di cose non fa per me… ma se volete spendere e spandere Hong Kong da quello che ho visto si presta bene, in centro e quasi tutto prettamente improntato sul business, come molti altri posti del resto, ma qui mi sembra tutto espenenziale. Esponenziale il nr di persone che ha uno smart phone e non guarda neache dove va talmente ha la faccia attaccata allo schermo. Peggio dell’Italia nelle grandi città, auguri. Ammetto, ho cominciato anche io ad usarne uno ed è comodo, un piccolo pc portatile e un telefono allo stesso tempo, sempre che non ne diveniate schiavi. Come tutte le cose usate con parsimonia… ora è quel “parsimonia” che è troppo diverso da persona a persona. Anyway io e Nicola ci fotografiamo tra le insegne colorate e le bancarelle variopinte nel crugiole di razze che comincia a confluire a Mongkok, fino a quando non troviamo un ristorantino frequentato da locali e ci concediamo del cibo locale a buon prezzo.
Poi torniamo alla nostra destinazione e dopo che lui acquista l’obiettivo e io subito dopo trovo anche qui lì la macchina che cerco e decido di prenderla. Il commesso, meno simpatico di quello dell’altro negozio, ma solo forse ancora addormentato, mi fa capire anche lui che non ci contratta ma che mi include nel prezzo una batteria supplentare e una scheda da 32gb. Affare fatto!Per farla breve le voci mi dicevano che l’epoca degli affari per l’elettronica era finita da queste parti, le mie considerazioni personali sono che ho risparmiato il 30% rispetto all’Italia su quel modello che è un modello nuovo, non ho verificato per quanto riguarda i modelli vecchi perchè non mi interessava. Unica limitazione è che la garanzia vale solo qua e bisogna vedere se uno è disposto a rinunciarci. Non mi sono fidato invece con l’acquisto di un lap top perchè avrei potuto avere problemi di compatibilità.Decidiamo di spostarci anche se invece non sono riuscito a trovare la action camera che stavo cercando e speravo di trovare qua.
Decidiamo di abbandonare lo shopping e dirigerci all’appuntamento con Lorraine che dovrebbe portarci a visitare un tempio buddhista.
Abbiamo problemi di comunicazione visto che io scrivo dal mio telefono italiano e le risponde dal suo locale e i messaggi arrivano dopo ore ma riusciamo lo stesso a trovarci. Ci raggiunge mentre io e Nicola ci beviamo un caffé bio dentro un centro commerciale. Non ne bevo che i rari casi e in questo caso ho un sonno incredibile per mia del fuso che non intendo assecondare.Uno dei motivi per cui è consigliabile fare uno scalo a metà soprattutto quando si va o si viene dall’Australia è proprio quella dare al corpo la possibilità di adattarsi gradualmente, lo metto in pratica da anni e devo dire aiuta molto fare uno stop-over, anche perchè così si ha la possibilità di visitare luoghi che altrimenti richiederebbero un viaggio a parte.
Lorraine è una persona deliziosa e decide di accompagnarci a cercare l’action camera che sto cercando prima di andare al tempio, non vorrei perdere altro tempo, non sono uno che si perde negli acquisti ma a dire il vero mi serve proprio per un paio di cose che vorrei realizzare, in qualche modo mi “devo” evolvere (in parte) anche tecnologicamente. E così è… la troviamo e decido di acquistarla così almeno sono apposto con l’attrezzatura fotografica e al pc ci penserò in Australia, dato che ho lasciato quello vecchio anche lui stanco a casa. È l’anno del rinnovamento per me. Ho deciso di tornare in Australia dopo due anni e mezzo che mancavo, e per fare spazio al nuovo bisognerebbe lasciare andare il vecchio. E come un monaco zen mi diverto a giocare con le cose non materiali ma acquistare questa volta materiale elettronico materiale e a giocare con le parole.È divertente farsi guidare da Lorraine di corsa per la frenetica Honk Kong, negozi ovunque, quasi più delle macchine, ho detto quasi. Il tempio dove siamo diretti e leggermente fuori dalle mire dei turisti. Qui ci vengono i locali a chiedere una guida sulle decisione importanti o meno della vita. Si bruciano incensi e chi vuole pesca un numerino magico che verrà poi interpretato a pagamento da uno dei psichici e visionari con i loro piccoli uffici nella zona proprio adiacente al tempio. Noi osserviamo, preghiamo, non si sa cosa o chi ma una breve preghiera propiziatoria per il viaggio non guasta mai… e chiedendo permesso non personalmente ma al divino mi auto-autorizzo a scattare qualche ritratto sempre con doveroso rispetto. Lorraine mi da un messaggio involtariamente dicendomi che le sarebbe piaciuto mostrarci la fontana con la tartarughe dove veniva sempre da bambina, anche se scopriamo essere a quell’ora chiusa al pubblico. Il messaggio per come mi capita di interpretarli è legato alla tartaruga , soprattutto quella acquatica o quella marina che sono il simbolo del viaggio per eccellenza. La caretta caretta compia centinai di migliaia di chilometri da quando raggiunge l’Oceano dopo la schiusa delle uova e nuoterà tutta la vita fino a quando farà ritorno esattamente nella stessa spiaggia per deporre a sua volta le nuove uova. Quale simbolo e auspicio migliore per il nuovo viaggio che ci stiamo approciando a intraprendere e che mi vedrà poi in solitaria per mesi. Verso dove? Non abbiate fretta, lo scoprirete, ma prima devo scroprirlo io, anche se una mezza idea ce l’avrei…
La visita al tempio è stata piacevole e mi fa venire voglia di tornare in questa city per vedere altro… per ora ci accontentiamo e Lorraine ci accompagna sulla baia dove dopo averci aiutato a cercare un posto per la notte a buon prezzo ci saluteremo. Sulla baia c’è proprio un ufficio informazioni efficentissimo dove ci fornisco una serie di indirizzi e numeri per prenotare una stanza per la notte. Vado a sensazione e prenoto al Dragon Inn, solo perchè forse sono legato all’anima di Bruce Lee che per vari motivi era molto legato a Hong Kong. Però prima di andare in “albergo” non possiamo perderci lo spettacolo di luci delle 20.30 sulla baia. Così ci assicura Lorraine prima di salutarci e augurarci buon viaggio. Le siamo davvero grati senza di lei ci sarebbe voluti giorni per fare e vedere tutto ciò che abbiamo invece scoperto oggi.

Ora, lo spettacolo di luci sulla baia di Honk Kong a mio avviso è qualcosa che o vi lascia stupefatti o basiti, a me ha fatto entrambi gli effetti prima ho pensato “wow questa è una cosa unica” solo dopo ho realizzato che per quando affascinante è un’idea folle.
Quindi avvicinandoci alla zona del look out cerchiamo invano posto a sedere nell’anfiteatro panoramico costruito penso poprio a proposito per lo spettacolo, migliaia di spettatori in attesa di vedere chissà quale miracolo, e anche noi ci chiediamo cosa sarà mai questa attrattiva così famosa. Rinunciando a un posto a sedere, nonostante siamo davvero stanchi dopo un’intera giornata trascorsa a camminare, ci posizionamiano in mezzo a una moltitudine di persone pronti con telefonini, video camere e macchine fotografica, in attesa del miracolo che non tarda ad arrivare. Alle 20.00 precise, come ogni sera, comincia lo spettacolo. Mi immaginavo di vedere proiettate nel cielo luci e disegni come in altri spettacoli di luci che ho visto per caso in vita mia, ma quello che sto per vedere è bene al di là della mia comprensione. Invece a ritmo di musica che presumo andare in onda dagli speaker di tutta l’Hong Kong che si affaccia sul Victoria Harbor, fasci di luce tipo laser cominciano a partire dai palazzi dall’altra parte dell’immensa baia, prima e poi sempre a ritmo di musica i palazzi e varie fascie o piani si illuminano come in un’immensa sinfonia di luci con un direttore d’orchestra che controllerà il concerto da qualche torretta di controllo presumo. Devo ammettere uno spettacolo forte, e se leggi alcune i significati delle luci nelle varie fasi dello spettacolo hanno anche un nonché di preposito legato alla prosperità della città, all’unione delle varie parti delle città, ecc, ecc ma poi mi viene da pensare quando costa in termini energetici e se l’energia prodotta per lo spettacolo possa derivare da fonti rinnovabili o solo un mero spreco per soddisfare i capricci, il gusto degli abitanti e dei turisti in un luogo di superconsumismo. Lungi da me dal volere giudicare o voler costruire un quadro di un luogo in sole ventiquattro ore, quello che vorrei regalare è una fotografia di parole di questa città affascinante, con la promessa di ritornarci ed esplorare qualche parco naturale e soggiornare per qualche giorno magari in un monastero e raccontare un altro tipo di esperienza. Devo essere sincero mi sono divertito un giorno ad Hong Kong ovvio non ne passarei due uguali a fare le stesse cose, ma è stato davvero diverso da ciò che sono abituato che lo considero piacevole in qualche modo, ancora più divertente perchè in compagnia del mio caro amico Nicola.
Consigli pratici – Honk Kong in 24 h
- per gli acquisti elettronici la zona di Mongkok è quella che ci è stata suggerita ma ce ne sono altre vicine;
- per il resto degli acquisti la città e un mega immenso mercato;
- da visitare alcuni templi, cercate di evitare quelli più famosi perchè sicuramente turistici;
- non date denaro ai monaci per le strade, a quanto pare chi vi chiede denaro per strada non sono veri monaci buddhisti, che invece stanno dentro i tempi e le offerte le ricevono in altro modo, sono spesso degli attori cinesi che si sono inventati un buon modo per guadagnare raggirando i turisti. A quanto pare è un fenomeno diffuso;
- cibo locale a buon mercato si trova ovunque per la città, ci ha raccontato Lorraine di un esperienza in alcuni ristoranti tipici in cima ad alcuni palazzi dove appositi pr cercano di farvi entrare. Ci ha detto di fidarci e che se eravamo disposti a spendere 20-25 euro per la cena avremmo vissuto una bella esperienza.
- seguite la vostra vocina interiore e anche se trovate cose interessanti vivete il vostro viaggio cercando qualcosa di diverso, in fondo ognuno di noi è l’autore del proprio viaggio come della propria vita.
Divertitevi, qualsiasi cosa facciate, che siano acquisti, visite ai musei o ai tempi cercate di farlo con leggerezza e spensieratezza solo così potrete trarne il meglio.
I see you soon and enjoy your trip!

Vip Lounge – Cathay Pacific’s courtesy
Hong Kong in 24 h – Info utili
- Il fuso orario di HK è di 7h in + rispetto l’Italia (6h quando vige l’ora legale);
- Compagnia area consigliata Cathay Pacific senza ombra di dubbio;
- Cibo locale a buon mercato si trova facilmente;