Intervista a Winki
di Silvia Occhiena
Poco tempo fa ho scoperto l’esistenza di un libro straordinario, La Baia della Luna. Un viaggio nella sperduta Australia, un racconto pieno di vita, amicizia, felicità, sentimenti veri.
Il libro ha una sorta di potere magico che vi farà condividere tutte le esperienze vissute dai protagonisti, vivere le loro emozioni, positive e non, vi farà sognare il mare, vi farà desiderare di partire verso chissà dove.
L’autore,’Winki’, è un surfista e un viaggiatore, un ragazzo con la passione per la parola scritta e per la natura, l’ambiente, il turismo sostenibile e il rispetto dei popoli. Abbiamo deciso di presentarvelo con questa intervista, perchè è sicuramente una persona con parecchie cose da dire.
Innanzitutto grazie Fabrizio per il tempo che ci hai concesso. Iniziamo con qualche domanda generale:
Da dove vieni, quanti anni hai, da cosa nasce il soprannome Winki?
Vengo dal mare, l’età non è importante visto che ogni anno ho un anno di meno :). Per quanto riguarda il mio soprannome arriva dall’Australia, da un luogo chiamato Winkipop dove io e il Biondo abbiamo sceso le prime onde davvero grosse nel primo viaggio Down Under. Era l’icona del nostro surf trip da cui è nato poi il mio primo libro Australia: quando un sogno diventa realtà..
Perché mi firmo come “Winki”, mi hai chiesto? Perché in fondo non è importante chi io sia all’anagrafe. Non è importante il mio nome e non ci tengo a essere “famoso”. Io sono uno come tanti, che ha avuto il coraggio di credere nei propri sogni, e spero di ispirare altri a farlo. Secondo me ognuno potrebbe chiamarsi Winki…
Quando è iniziata la tua passione per il surf?
Da piccolo quando uscivo col materassino in mare, durante le vacanze estive in Sicilia, per andare a prendere quelli che allora chiamavano “cavalloni”, scappando a mia madre che cercava di prendermi invano. Uscivo dall’acqua solo quando ero viola dal freddo. Poi quasi venti anni fa ho scoperto che era possibile praticare il surf anche in Italia e da allora è cominciata la mia ricerca e poi i miei viaggi.
Sappiamo che ami molto il mare, elemento con il quale hai un legame speciale. È nato prima l’amore per il mare o l’amore per il surf?
Per me il surf non è altro che una scusa per stare il più impossibile nell’elemento Acqua. Senza ombra di dubbio non potrei amare così il surf se non amassi così il mare… Vivere il mare significa non solo accogliere e raccogliere i suoi frutti ma curarlo, tenendolo pulito, e rispettarlo. Poi con gli anni passati in mare il surf è diventato il mio “yoga del mare”.
Che sensazioni provi quando surfi un’onda?
Una volta adrenalina… ora a meno che le condizioni non siano davvero impegnative: pace.
Da cosa nasce l’idea di scrivere il tuo primo libro, Australia: quando un sogno diventa realtà?
A dire il vero è nato prima il libro dell’idea :). Nel senso che io scrivo per me prima di tutto, poi quel racconto era il resoconto del mio primo vero lungo viaggio. È scritto di getto cosa che è diventata un po’ il mio stile, nel senso che non prendo appunti, scrivo a mano e poi trascrivo quando torno dai miei viaggi. Il primo libro ho iniziato a farlo leggere agli amici e poi in modo molto naturale ho capito che poteva diventare uno strumento utile a chi voleva intraprendere un eventuale viaggio in Australia, una specie di guida non convenzionale.
Il tuo primo libro è molto diverso dal secondo, La Baia della Luna, nonostante il tema sia sempre quello di un viaggio in Australia. È stata una scelta consapevole o una sorta di crescita come scrittore?
Sono passati sei anni tra il mio primo e il mio secondo viaggio in Australia. Io sono “cresciuto”, il mio modo di vedere le cose, e anche il mio modo di raccontarle. In effetti questo anno ho ripreso in mano il primo manoscritto e l’ho reso più fluido, non ho cambiato la forma e nella sostanza ho aggiunto due capitoli extra che faranno parte della quarta edizione. Il mio primo libro, ci tengo a fare sapere che è auto-prodotto, ora spero che la nuova edizione venga pubblicata dal mio editore, altrimenti mi toccherà pubblicare autonomamente un’altra volta, il ché implica tutta una serie di cose.
Leggendo il libro, fin dalle prime pagine ci accorgiamo di come la scelta del viaggio e della meta da seguire ti abbia portato a diverse rinunce, sia lavorative che sentimentali. Ti è mai capitato di avere dei rimpianti per ciò che ti sei lasciato alle spalle?
Penso che nella vita non esistano davvero delle rinunce, è solo frutto della nostra immaginazione… ci sono, penso, solo delle scelte che ovunque ci possano portare non sono mai sbagliate, perché in ogni caso avremo imparato qualcosa. Spesso però se ci ascoltiamo veramente ci portano proprio verso ciò che cercavamo. Quindi niente rimpianti, soprattutto da quando sto cercando sempre più di vivere intensamente il presente, quindi se avessi rimpianti significherebbe che sarei ancora ancorato al passato :).
Descrivici cosa hai provato quando sei arrivato “tu sai dove”.
Dove? Non so di cosa tu stia parlando… :). Ah. forse ti riferisci a un luogo particolare? E chi ha mai detto di esserci stato? Dici che si capisce dal mio racconto? Davvero? :).
La filosofia di lasciarsi guidare nelle scelte da quello che la vita ti offre al momento, il seguire le sensazioni, senza pianificare tutto in anticipo o passare ore a valutare i pro e i contro. È qualcosa che fa parte della tua vita di tutti i giorni? O capita anche a te di stare ore a scervellarti su cosa sia meglio/peggio fare?
Diciamo che è ci si può allenare, cominciando dalle piccole cose. Di solito lascio decidere la testa quando si tratta delle cose pratiche di tutti i giorni. Invece quando sono in viaggio, quando cerco qualcosa, quando cerco una risposta o devo prendere decisioni “importanti”, cerco di affidarmi alla mia guida interiore e ai segnali, che di solito sono chiari e evidenti. Quando fai la scelta “giusta” per te lo sai, lo senti. Basta imparare ad ascoltare quella bella vocina interiore, capisco anche che a volte ci sia molto rumore attorno :). Di solito scelgo nel silenzio…
Qual è il ricordo più bello legato al tuo viaggio in Australia?
A quale viaggio ti riferisci al primo e all’ottavo? Se ti riferisci al secondo. Ma scusa ho scritto un libro apposta?! Scherzo. Sparo a raffica: la luce. I colori. La natura selvaggia. Le persone. E l’energia pazzesca che ti attraversa l’anima.
E invece il ricordo più bello legato al surf o ad uno dei tuoi viaggi in generale?
Sull’argomento sto scrivendo un libro a puntate… dai scherzo. Anche se in fondo è vero, sono troppi i bei ricordi. Il mio prossimo libro sarà fatto di frammenti di vari viaggi e destinazioni: Australia (ancora); Nuova Zelanda, Sumatra (Indonesia), Tailandia, Malesia, Marocco, Lombok (Indonesia) e forse un pezzetto di Sardegna.
Pensi che tu Bebo e Paolo partirete nuovamente insieme verso qualche avventura?
La vedo dura, Paolo è appena diventato papà… ne approfitto per fare gli auguri pubblicamente. A meno un giorno ci chiameranno per girare il film ispirato al libro :). Con Bebo non è da escludere, non era sicuramente né la prima né l’ultima volta che viaggiavamo insieme.
Questa è una domanda che mi preme particolarmente: stai lavorando a qualche nuovo libro attualmente?
Mannaggia… mi sa che ho già risposto sopra. Come facciamo?
Parlami della ”via del dare”. È un comportamento che riesci a mettere in pratica anche nella nostra società, dove spesso sembra che una persona che ”da” debba venire sfruttata senza riguardo?
Il “dare” non dipende dalla società ma solo da noi stessi. Se ci concentriamo anche nel piccolo a dare e aiutare gli altri abbiamo senza ombra di dubbio meno tempo per pensare a cose inutili e in un certo senso aiutando gli altri aiutiamo noi stessi. In ogni caso avremo fatto del bene.
Se potessi tornare indietro nel tempo, cambieresti qualcosa nel tuo libro? O nell’andamento del viaggio?
Se volessi cambiare qualcosa avrei rimpianti :). E poi te l’ho detto vivo il presente :).
Questa intervista sta volgendo al termine. Grazie Winki per il tempo che ci hai concesso, e ricordati di avvisarci appena uscirà il tuo prossimo libro. Lascio a te la parola, di pure quello che vuoi ai nostri lettori, a chi vuoi ringraziare, whatever…
Grazie a tutti quelli che mi seguono da anni e che mi incoraggiano ad andare avanti in quello in cui credo. Ringrazio anche quelli che hanno cercato di dirmi quello che fosse giusto io dovessi fare per loro, mi hanno aiutato a capire quello che volevo fare veramente. Ciò quello che sto facendo…
Buon viaggio a tutti, il viaggio è come la vita che in fondo è un viaggio!
Grazie a www.candiesmagazine.com e grazie davvero a Silvia Occhiena per avermi proposto l’intervista.