La Profezia di Celestino di James Redfield

la profezia di celestino

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«Prova a pensare alla concatenazione degli avvenimenti della tua esistenza. Fin dall’inizio eri interessato al mistero, e tale interesse ti ha portato a studiare la natura umana. Perché credi di aver incontrato quel professore? Lui ha focalizzato i tuoi interessi e ti ha spinto a indagare sul mistero più grande: la condizione umana, il problema di cosa sia in realtà la vita. A un certo livello tu sapevi che, perché l’esistenza possa proseguire, è necessario il superamento dei condizionamenti del passato. Ecco perché hai lavorato con quei ragazzi.

  Adesso però ti rendi conto che sono state necessarie le Illuminazioni per farti capire cosa mancava al tuo approccio: per evolversi i giovani emotivamente disturbati devono fare tutto quello che tutti noi dobbiamo fare, e cioè restare collegati con energia sufficiente a vedere attraverso il loro intenso dramma del controllo e avanzare attraverso un processo spirituale, un processo che tu hai sempre cercato di capire.

  Vedi questi avvenimenti in una prospettiva più ampia: tutti gli interessi che ti hanno fatto avanzare in passato, tutte le fasi della tua crescita, ti stavano semplicemente preparando alla tua venuta in Perù, all’esplorazione delle Illuminazioni. Per tutta la vita di sei dedicato alla ricerca della spiritualità, e l’energia che hai assorbito dal luogo naturale in cui sei cresciuto, energia che tuo nonno ha cercato di mostrarti, alla fine ti ha dato il coraggio di venire fin qui. E qui ti trovi perché questo è il luogo in cui puoi continuare la tua evoluzione. La tua esistenza è stata un lungo cammino che ti ha portato direttamente qui, in questo preciso istante.»

La Profezia di Celestino è stato il libro che mi ha aperto a una visione più ampia della vita. Ricordo ancora il momento in cui Laura, la ragazza con cui stavo, mi disse: “penso che questo ti piacerebbe…”. Appoggiando la copia del libro che aveva appena finito di leggere mentre eravamo sdraiati su una spiaggia della Sicilia o della Sardegna, non ricordo di preciso.

Da quel momento in avanti non solo quello che stavo leggendo dava un senso a quello che stavo vivendo, ma credo di avere davvero imparato a comprendere il meccanismo delle coincidenze che mi piace chiamare ora “sincronicità”. Laura mi conosceva bene, e sapeva di quanto non mi interessasse leggere, se non sbaglio ero iscritto ancora all’università del turismo di Rimini. Poi crescendo e viaggiando ho capito che non avevo davvero intenzione di fare viaggiare gli altri, ma quello che voleva viaggiare ero io… poi mi sono ritrovato a fare il lavoro da sogno che non potevo neanche immagine: viaggiare, surfare e scrivere.

Oggi ho deciso di fare questa recensione dopo tempo immemore in cui non ne scrivo una perché sto rileggendo La Profezia di Celestino dopo quasi 20 anni, e oggi ancora più di allora ne comprendo il senso. Mi viene da sorridere mentre rivedo alcuni passaggi e alcuni concetti che ad oggi mi sono chiari come la luce del sole.

La storia narra di un antico manoscritto con nove chiavi per arrivare alla conoscenza. Nove Illuminazioni da scoprire una alla volta seguendo il flusso delle coincidenze e gli incontri. Mi sorprendo di come molti dei contenuti li ho riportati nei libri che ho scritto senza neanche rendermene conto… in Garuda, nonostante sia un viaggio completamente ci sono talmente tante similitudini che mi viene quasi da pensare che l’autore potrebbe essere lo stesso se non ricordassi di averlo scritto di persona, e a mano, o almeno così mi piace credereJ.

La Profezia racconta di una Nuova Era di Consapevolezza Spirituale, che sento davvero molto attuale e forse proprio per questo mi è arrivato di condividerlo proprio in questi giorni. Come mi sento di condividere un altro messaggio che continua a tornarmi: quello di stare il più possibile in natura, di allontanarmi il più possibile dagli apparecchi elettronici, di meditare, di legger un libro e di stare nel qui e ora.

 

Ecco alcuni brani tratti dal libri:

«Il sole, milioni di chilometri sopra la mia testa, brillava soltanto in cima alla luna calante. Potevo  percepire la linea esatta che univa il sole e la superficie lunare, e questa identificazione estese in qualche modo la mia coscienza.

  Potevo immaginare che la luna fosse già calata dietro l’orizzonte, e l’esatta forma riflessa che avrebbe mostrato a coloro che vivevano più a est e potevano vederla. Poi immaginai l’aspetto che avrebbe avuto quando si fosse spostata direttamente sotto di me sull’altro lato del pianeta.

   L’immagine provocò in me una sensazione forte, e il mio corpo si tese verso l’alto mentre sentivo fisicamente lo spazio che mi circondava, sopra la mia testa e sotto i piedi. Per la prima volta in vita mia prendevo atto della rotondità della terra, non solo dal punto di vista occidentale, ma anche come sensazione vera e propria.

   Da un lato questa consapevolezza mi eccitava, e dall’altro mi sembrava perfettamente normale e naturale. Desideravo soltanto godermi la sensazione di essere sospeso, di galleggiare in uno spazio assoluto. Non sentivo la resistenza delle gambe alla forza di gravitazionale della Terra, mi sembrava di essere sorretto da una spinta interiore, quasi fossi gonfio di elio  come un pallone e galleggiassi sul terreno sfiorandolo con i piedi. era una sensazione di condizione fisica perfetta, come dopo un anno di intensa preparazione atletica, ma con maggior coordinazione e leggerezza.

   Mi sedetti sulla roccia, e di nuovo tutte le cose mi sembravano incredibilmente vicine: il masso irregolare su cui ero seduto, gli alberi alti sul pendio scosceso e le altre montagne che si stagliavano all’orizzonte. E mentre guardavo le cime degli alberi che ondeggiavano dolcemente nella brezza, non mi limitai a provare una percezione visiva ma sperimentai anche una sensazione fisica, come se le foglie danzanti fossero peli del mio corpo.

   Ogni cosa faceva parte di me. Seduto sulla cima della montagna, guardando il panorama che mi circondava, mi sentivo come se avessi sempre saputo che il mio corpo fisico era solo la testa di un organismo molto più esteso che comprendeva tutto ciò che potevo vedere e sentire. Sentii in me l’intero Universo guardandolo con i miei stessi occhi…»

 

Ed ecco un altro brano:

«È stata un’esperienza stupefacente. Ricordando l’amore che avevo provato sono riuscito ad aprirmi. Sono rimasto seduto tutto il giorno ad assaporarlo. E anche se non ho rivissuto la stessa esperienza provata sul crinale, ci sono andato molto vicino.

   Sanchez si fece serio: “il ruolo dell’amore, è stata a lungo frainteso. L’amore non è qualcosa che dovremmo provare per essere buoni o per rendere il mondo un posto migliore in virtù di un astratto senso morale, o addirittura di una rinuncia al nostro edonismo. Entrare in contatto con l’energia provoca eccitazione, euforia e infine amore. Trovare abbastanza energia per mantenere questo stato di amore aiuta sicuramente il mondo, ma soprattutto in maniera diretta aiuta noi stessi. È la cosa più edonistica che potremmo fare».

 

E ancora uno, l’ultimo prometto:

   «Il passo successivo consiste nel concentrarti sul tuo cammino scoprendo i problemi immediati che ti ritrovi attualmente ad affrontare. Questi problemi si riferiscono sempre alla questione più ampia e definiscono il punto in cui ti trovi nella tua ricerca esistenziale.

   Quando diventi consapevole di tali problemi, arrivi anche a conoscere in modo intuitivo cosa fare e dove andare. Scopri qual è il passo successivo, sempre. L’unico caso in cui non accade è quando hai in mente la questione sbagliata. Vedi, il problema della vita non è la mancanza di risposte, ma piuttosto la capacità di individuare le domande giuste. Quando hai ben chiare le domande, le risposte arrivano sempre.

   Dopo aver intuito ciò che ti accadrà in seguito, il passo successivo sarà diventare particolarmente osservatore: prima o poi si verificheranno le coincidenze che ti spingeranno nella direzione indicata dall’intuizione…».

 

Questi sono solo alcuni passaggi chiavi il resto del libro è un’avventura incredibile sulle Ande, tra foreste e villaggi, nelle terre Macchu Picchu e di Iquitos alla ricerca del senso della vita. Non mi resta di augurarvi un splendida lettura e un viaggio meraviglioso, ovunque decidiate di andare. In Lak’Ech

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