Nuova Zelanda Auckland in 24 h è il terzo della nuova serie di articoli sulle città più belle del mondo.
Kia Ora. È il saluto maori, e in modo mi auguro sempre originale mi sento di continuare la sagra sulle “Città del Mondo in 24h”.
Come nell’ultimo articolo Sydney in 24h cercherò di darvi qualche spunto per visitare una delle “città più belle del mondo” in una giornata o poco più. Dicendo questo ci tengo a precisare per chi non mi conoscesse, e non ha ancora letto nessuno dei miei libri, che non sono un tipo da città. Anche se a questo punto non posso nascondere il fascino di trovare qualcosa di interessante da fare in poco tempo se mi ritrovo a passare per esempio per Auckland, e mi sono proprio divertito a gironzolare per la city.
Auckland anche se molti credono essere la capitale della Nuova Zelanda, che invece è Wellington, è indubbiamente la capitale della vela dell’emisfero australe. Se arrivate a Auckland come punto di partenza di un viaggio in Nuova Zelanda, vi consiglierei magari dopo il primo giorno che potete gironzolare a piedi per la city di noleggiare un mezzo, macchina o camper che sia, per poter vedere o visitare per esempio le numerose marine piene di barche a vela, o i dintorni nella città, e alcune spiaggie.
Per prima cosa se volete saperne di più soprattutto sulla cultura Maori io comincerei dal Auckland Museum – il Museo di Auckland. La parte sulla trasmigrazione del popolo maori dalla polinesia sull’isola fino al loro insediamento è davvero accurata e molto interessante. Il resto, la storia dall’arrivo degli inglesi, anche se aiuta a capire un pò di cose, ha comunque sempre un punto di vista anglosassone e quindi a mio avviso – mi scusino gli interessati – alquanto noioso.
Non starò a decantarvi la città come fanno in molti depliant turistici, ma andare a spasso per Auckland può essere molto divertente. Entrare in qualche café o ristorante. Magari avere la fortuna di trovarsi in città durante il Latern Festival – il Festival delle Lanterne, che si tiene di solito intorno a metà febbraio. Il festival celebra la comunità cinese e il contributo etnico che ha dato alla città. Un esempio di integrazione culturale considerando il fatto che sono circa 112.000 i cittadini di Auckland di origine cinese. Ad ogni modo le lanterne come dice il nome del festival sono il carattere fondamentale dell’evento. Cibo tipico e stand con prodotti tradizionali, dimostrazioni di costruzione di aquiloni, arti marziali, cerimonia del té e performance di artisti che dipingono con la sabbia sono gli ingredienti fondamentali della manifestazione, che dura quattro giorni e a luogo di solito nel pomeriggio-sera. L’atmosfera che si respira è davvero d’altri tempi e mi ricorda quanto ho amato la filosofia orientale (dallo zen al confucianesimo).
Tra le attività davvero interessanti che mi sento di segnalarvi, oltre quelle che trovate sulle guide classiche e riviste di viaggio, c’è un programma dedicato alla permacultura che si chiama Auckland Permaculture Workshop ed è in linea con la filosofia sostenibile che ho riscontrato in parte girando per il resto della Nuova Zelanda. Anche se sinceramente non ancora capito bene invece il forte contrasto con una politica molto invasiva di piantagioni per il legname, ma di cui mi riservo di fare ulteriori ricerche. Ad ogni modo il programma completo, che va da febbraio a novembre 2014 lo trovate sul sito www.apw.org.nz, e comincia in questi giorni, il 22 febbraio esattamente, con Filosofia e Design della Permacultura. Poi Design del Territorio l’8 marzo, Comunità Vive il 22 marzo per proseguire con un workshop al mese fino a novembre.
Tra le attività alternative che mi sento di segnalarvi: consiglio di visitare The Loft Yoga Lounge, un centro yoga davvero alternativo in centro città che presenta iniziative molto originali. “Yoga & Dinner” dal lunedì al giovedi alle 6 pm, sessione di yoga con cena vegetariana a 15 dollari nz per gli studenti e 19 per tutti. O il “Free Spirit Festival” che si tiene tutte le domeniche con festa, danza, canti, meditazioni mantra e cibo vegetariano. Il sito è www.theloft.org.nz e la pagina fb: the loft youga lounge. Penso che vi divertirete e potrete incontrare gente di sicuro interessante se vi lasciate trasportare dalla corrente.
Mi sento di concludere la gita a Auckland consigliandovi di andare a Piha, una delle spiagge più spettacolari della zona. Anche se forse varrebbe la pena fermarsi almeno una notte e un giorno, è raggiungibile da Auckland in 45 minuti. Vi sembrerà, casette a parte, di fare un salto nella vegetazione del jurassico. Una spiaggia di sabbia nera meravigliosa, ideale anche per il surf per tutti il livelli a seconda delle condizioni. Vi consiglio sempre di chiedere a qualche locale o al life guard di turno le condizioni, correnti e maree. Per tutti è quasi d’obbligo la passaggiata che parte da un sentiero nascosto nella vegetazione a destra della spiaggia. Li di fronte troverete Lion Rock e proseguendo verso l’alto arriverete fino a un lookout dove lo scenario è davvero mozzafiato.
Per il resto vi consiglio di noleggiare un mezzo e lasciare Auckland per scoprire il resto dell’Isola del Nord e magari avventurarvi anche in quella del Sud. Nelle prossime settimane condividerò due itinerari con relativi racconti con la speranza di fornirvi ancora una volta informazioni fuori dal comune. Ci tengo a ricordarvi che una delle cose speciali di ogni viaggio sono le persone che incontriamo, e che soprattutto in un posto come la Nuova Zelanda, dove sono così ospitali, vale proprio la pena fermarsi a chiedere qualche informazione e presentarsi. Spesso gli incontri riservano sorprese inaspettate.
Info utili.
Raggiungere il centro dall’aeroporto.
Dall’aereoporto al centro di Auckland il mezzo più economico, ma anche comodo è l’airbus, un autobus navetta. L’autista che mi ha condotto nella city, assieme ad altri viaggiatori, devo essere sincero era tra i più cordiali abbia mai incontrato. Costo 16 dollari neozelandesi.
Telefono e internet.
Consiglio di acquistare una scheda direttamente in aeroporto con credito telefoinico e data inclusi. Ci sono varie compagnie a cui non mi sento di fare pubblicità, ma se appena arrivati chiedete informazioni potete acquistare una scheda con traffico internet incluso a non più di 30 nzd.
Dove mangiare,
Ottima scelta di cibo a buoni prezzi nella city, a meno che non vogliate provare qualche ristorante esclusivo in zona della marina.
Io anche questa volta non potuto fare a meno di andare un paio di volte da Govinda (come si chiama ancora su internet ma in realtà qui è diventato Makunda’s Kitchen). Un ristorante vegetariano che c’è anche a Perth. Il cibo è divino e il prezzo ridicolo. La cosa che adoro di più in assoluto, oltre ai curry, è l’halva il loro dolce indiano, anche se di solito non vado matto per dolci. Il ristorantino si trova a dieci minuti dal centro a piedi, se percorrete Queen St, la via principale del centro col mare alle spalle, e girate a destra in Karangahape Rr, lo trovate al nr 286. Mi viene l’acquolina in bocca solo a pensarci, ma ripeto adoro quel tipo di cucina e poi con 12 nzd mangiate un bel piatto unico.
Auto.
Sinceramente dopo un paio di giorni di ricerche mi ero quasi rassegnato al fatto di dover spendere una fortuna in noleggio auto, poi invece ho scoperto a due passi dal centro un posticino davvero interessante. Mike, il simpatico ragazzo che gestisce l’autonoleggio, ci ha trattato in modo riguardevole. E poi tra le varie opzioni a parte il nome che ci piaceva, Alternative Rentals Cars, il prezzo è stato il più basso che abbiamo trovato in città; la macchina, una station wagon, anche ideale per dormirci eventualmente e trasportare la tavola da surf.
L’indirizzo è 115 Beach Road, Auckland, a due passi da Queen street. Il sito www.hireacar.co.nz e l’email: info@hirecar.con.nz. Se ci andate di persona chiedete di Mike appunto e dite che vi mando io, siamo diventati amici e poi fatemi sapere.
Valuta e dove cambiare.
Al momento il dollaro neozelandese (nzd) è quasi equiparabile a quello australiano. Se non sbaglio quando ho cambiato 0.65 centesimi di euro per un dollaro neozelandese.
Dopo varie giri tra banche e cambi, a parte che potete prelevare direttamente dal bancomat in valuta locale per comodità, ho appurato che un cambio koreano in Queen Street aveva il tasso più vantaggioso tra quelli che ho provato. Se camminate da Fort St, sempre con il mare alle spalle, ve lo trovate sulla sinistra. Non è il primo anche se asiatico anche quello ma il secondo. È piccolino quindi fateci attenzione. Vi consiglio sempre di chiedere in più di un posto e poi decidere dove cambiare.