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Il surf alle Isole Cook è a quando pare una sfida di per sé nella ricerca delle onde. L’isola di Rarotonga è circondata da barriera corrallina e offre la possibilità di uscita con surf soprattutto nei canali pochi varchi della laguna, chiamati anche qua come nella Polinesia Francese: pass.
In pass non è che un passaggio, un varco attraverso il reef, ma anche qualcosa di davvero importante per la vita di un isola. Immaginate come sia quasi impossibile avvicinarsi ad un isola senza un canale nel corallo che permettesse alle imbarcazioni di trovare riparto dai marossi e attraccare sull’isola. Per il surf è quasi la stessa cosa, sono un punto di riferimento perchè avere un canale dove poter finire la propria corsa dopo un partenza nel vuoto è sempre un buon cosa. Ovvio ci sono molti altri spot attorno la barriera corrallina, ma la maggior parte delle onde per quello che abbiamo visto noi in una settimana sono surfabili fino a poco prima che l’onde esploda sul reef.

Break over the reef

Break over the reef

 

Le considerazioni fondamentali sono poco ma essenziali. Non ci credevo ma ho avuto modo di toccarlo con mano queste sono onde più adatta ai bodyborder, per via dell’assenza di spazio tra il take off e il corallo, onde molto veloci e potenti, e anche i surfisti esperti devono fare attenzione a uscire in tempo prima che l’onda chiuda in pochissima acqua anche con la alta marea. Sono anche sicuro che nel periodo giusto alcuni degl spot che abbiamo osservato per giorni posso lavorare e regalare onde world class, ma bisogna essere fortunati e uno dei fattori fondamentali della ricerca delle onde è trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Ho un solo rimpianto dopo un settimana non aver surfato il primo giorno le onde del porto, che erano davvero belle. Ero appena arrivato e mi sono detto che avrei trovato di meglio e capito come funzianavano gli spot. Ovvio non avevo ancora raccolto, osservato e memorizzato fondamentali informazioni.
Kim alla fine si è preso le onde più belle che ci è capitato di vedere da quando siamo qua, io non sono entrato per via di uno strappo alla schiena, che mi sono procurato grazie all’aria condizionata della camera. Non uso mai ma l’abbiamo dimenticata accesa tutta la notte e stirandomi al mattino mi sono bloccato come un filetto di merluzzo essiccato.
Ho deciso di non entrare perchè davo quasi per certo che avrei surfato nei giorni successivi, come si dice ogni lasciata è persa, ma non è comunnque il caso di entrare a surfare in condizione davvero impegnative se non si è al 100%, almeno questo vale per me. Il corallo tagliente, onde potenti e veloci richiedono concentrazione e rilassatezza totale, e nelle mie condizioni fisiche sarei partito già in difetto, quindi ho preferito far foto.
Mentre Kim entrava ho conosciuto Erik, hawaiiano che vive a Tahiti e che viene a trovare l’altro Erik, di cui avevamo il contatto. Il primo Erik è qui per lavorare facendo riprese agli ospiti del Erik che gestisce l’unica surf accomodation dell’isola: la Boog House. Loro sono bodyborder, e oltre ad essere davvero gentili e ospitali, Erik di origine francese, nato e cresciuto in Marocco, è la persona giusta da contattare per farsi portare in giro a cercare onde e magari soggiornare nella surf house che gestisce. Oltre ad essere economica rispetto ad altre sistemazioni, la casetta con due stanze può essere affittata anche interemente. È pulita e accogliente nello stile che sa di mare che piace a me. Erik organizza anche dei pacchetti completi che comprendono sistemazione, alcuni pasti più surf guide. Il periodo migliore per le onde penso che sia da giugno a settembre, anche se il clima qua è sempre caldo e noi abbiamo preferito venire fuori stagione perchè ci piace la tranquillità. Ovvio non penso che Raro, come la chiamano qua diventi super affollata.

Erik - Boog House

Erik – Boog House

 

Un amico di Erik

Un amico di Erik

 

La Boog House

La Boog House

 

Frangipani

Frangipani

 

Boog house bed room

Boog House bed room

 

Boog House dettagli

Boog House dettagli

 

Non vi sto a raccontare della session di Kim, e anche se lui nononostante sia australiano del Western Australia, quindi abituato a questo tipo di onde, mi ha confessato che erano davvero potenti, late drop in partenza e sezione veloce prima di saltare fuori per evitare il corallo. Alla fine l’entrata e l’uscita meno peggio di quel che pensava. Qualche riccio appena è arrivato sulla barriera e indubbiamente d’obbligo i calzari. Il resto del racconto lo faranno le immagini.

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Rarotonga waves

 

Kim'drop - sembra facile

Kim’drop – sembra facile

 

Kim's top turn

Kim’s top turn

 

Avana pass

Avana Pass

 

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Tubo senz’acqua

 

Una destra di Rarotonga - Isole Cook

Una destra di Rarotonga – Isole Cook

 

La mia nuova tavola Von-tak che al momento ho usato solo una volta

La mia nuova tavola Von-tak che al momento ho usato solo una volta

 

surf-rarotonga

Al tramonto

 

La ricerca delle onde alle Isole Cook continua, prossima destinazione l’isola di Aitutaki e poi quella di Atiu…